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Missione giovani e Ordinazione sacerdotale di fr. Francesco Di Pede a Ferentino

A un mese dall'Ordinazione sacerdotale di fr. Francesco Di Pede, condividiamo di seguito l'intervista fatta a fr. Francesco da Pietro Scerrato per "Frintinu me", il giornale locale della sua città natale di Ferentino (Fr), dove si è svolta anche la Missione giovani che ha preceduto l'Ordinazione.


Il 15 ottobre u.s. nella cattedrale dei SS Giovanni e Paolo di Ferentino si è svolta la cerimonia di ordinazione sacerdotale del nostro concittadino Fr. Francesco Di Pede, frate minore francescano del convento romano di San Bonaventura al Palatino. L’ordinazione presbiteriale è avvenuta per imposizione delle mani da parte del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione; la cerimonia è stata concelebrata dal vescovo Ambrogio Spreafico.

Fra Francesco è nato a Ferentino 43 anni fa; dopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo Martino Filetico ha abbracciato la vita francescana, professando i voti temporanei. Ha quindi studiato Teologia e Scienza delle Comunicazioni presso le Pontificie Università Salesiana e Antonianum. Prima di passare ai voti permanenti ha deciso di prendersi un momento di riflessione e svestito temporaneamente l’abito francescano è tornato alla vita laicale. Mettendo a frutto la sua formazione teologica ha insegnato per alcuni anni Religione presso i licei di Roma. Tuttavia il desiderio di rientrare nella famiglia francescana non lo aveva mai abbandonato. L’occasione fu la salita al soglio pontificio di papa Bergoglio: il fatto che il nuovo papa avesse scelto di assumere il nome di Francesco rappresentò per Fr. Francesco un segnale che Dio gli aveva mandato affinché riprendesse il percorso già iniziato. Rientrò quindi nel seno della grande famiglia francescana e professò i voti definitivi. Assegnato al convento di San Bonaventura al Palatino, svolge da alcuni anni la sua attività pastorale anche a servizio di varie parrocchie romane dedicandosi con specifica attenzione al rapporto con i giovani. Poi è arrivato il desiderio di essere ordinato sacerdote e, dopo aver svolto l’opportuno percorso di formazione, ha conseguito ora anche questo traguardo. Abbiamo rivolto a fra Francesco alcune domande per conoscere il suo stato d’animo dopo l’ordinazione.


Anzitutto parliamo della cerimonia di ordinazione sacerdotale.


“La celebrazione di sabato 15 ottobre è stata una festa grande, ben oltre le mie aspettative. E’ stato un

evento di grazia che ha travolto me, la mia famiglia, i miei amici, tutti i frati francescani che sono

rimasti ammirati dall’organizzazione che la città di Ferentino è riuscita a mettere in atto, dalla bella

accoglienza che tutti i ferentinesi hanno offerto agli invitati. Ho chiesto al cardinale Tolentino di essere

ordinato da lui sia diacono che sacerdote perché noi frati del convento di San Bonaventura siamo molto

legati a lui: viene spesso a trovarci e a celebrare da noi; è una persona di grande cultura, è il più grande

poeta portoghese vivente ma è anche un uomo di enorme umiltà e disponibilità.”


La sua ordinazione è stata preceduta da una Missione Francescana svoltasi a Ferentino dal 5 al

15 ottobre e dedicata ai giovani della città.

“L’iniziativa è nata dalla collaborazione e dalla fruttuosa sinodalità della Chiesa di Ferentino nella

persona del Vescovo Monsignor Ambrogio Spreafico e dei Parroci don Giuseppe Principali, don Paul

Iorio, Monsignor Nino Di Stefano e padre Juan Manuel Ortiz con i Frati Minori che si occupano della

pastorale giovanile nel territorio di Abruzzo e Lazio, coordinati da Fra Fabio Catenacci.

La missione intitolata Liberi per Amare ha coinvolto i ragazzi delle scuole superiori di Ferentino. E’

stato bello incontrare i ragazzi ed è stato bello anche vedere i dirigenti scolastici offrire la possibilità agli studenti di accogliere i frati, le suore, i missionari laici, questo non è affatto scontato. I parroci del

centro soprattutto don Giuseppe sono stati tutti molto ospitali e noi frati francescani siamo rimasti a

bocca aperta apprezzando molto questa accoglienza francescana da parte dei sacerdoti. Anche padre

Paul in periferia al Sacro Cuore ha ospitato molti missionari e don Juan e don Alessandro i parroci di

sant’Agata che hanno aperto in maniera totale la parrocchia alla missione. Un tempo di grazia, di

benedizione, un tempo di rinnovamento per Ferentino. Finalmente una chiesa sinodale come vuole papa

Francesco: sacerdoti diocesani, frati francescani, suore e laici che camminano insieme, che si mettono a

servizio l’uno dell’altro e a servizio dei giovani. Questa è la chiesa che vuole papa Francesco, questa è

la chiesa che abbiamo visto a Ferentino e che sicuramente avrà un domani. Noi frati francescani

continueremo ad incontrare i ragazzi di Ferentino perché scoprano la propria fraternità intorno alla

tematica bella della libertà.”


Cosa farà adesso che è diventato sacerdote?

“Continuerò, almeno per adesso, ad essere un frate minore a san Bonaventura al Palatino con

l’obbedienza da parte dei miei superiori di curare la pastorale giovanile di cui sono animatore.

Avendo studiato Scienza delle Comunicazioni ho visto nel cinema una ottima occasione di

evangelizzazione per cui propongo un percorso annuale di cineforum intitolato Gustate e Vedete, dove

il gustate non sta a dire semplicemente mangiamo la pizza insieme al film ma è una occasione per

gustare la vita, per nutrirsi anche di una narrazione filmica per crescere, per prendere le distanze da ciò

che ci fa male e proiettarci verso un valore bello da vivere che è la vita in Cristo. Insieme con Fra Fabio

svolgiamo anche una attività di preghiera per i giovani che si intitola CasaPalatino. E’ una occasione di

condivisione di fraternità in cui ci si trova per pregare insieme. Abbiamo anche un corso di

francescanesimo intitolato Un anno con Francesco e poi tanti altri corsi ed attività. Una attenzione

particolare la dedichiamo alla comunicazione anche attraverso i social".


Cosa vuol dire ai suoi concittadini di Ferentino?

"Ho voluto fortemente farmi ordinare a Ferentino e ho voluto che la cerimonia fosse preceduta dalla missione per poter in qualche modo restituire a Ferentino la grazia che mi è stata data sin da bambino: quella di sapere che è bello seguire Gesù. Quello della restituzione è un valore che san Francesco ci ha insegnato e anche il cardinale Tolentino ha ricordato nella sua omelia . Lui stesso è rimasto colpito quando gli ho detto: Eminenza, san Francesco non faceva la carità ai poveri, san Francesco amava dire che dobbiamo restituire ai poveri ciò che abbiamo in più perché i beni appartengono a tutti. Ecco, io sento di avere ricevuto molto dalla mia città per cui ho voluto restituire la grazia della fede attraverso la missione. Il vescovo Spreafico in persona si è molto adoperato per essa, il vicario generale don Nino di Stefano è stato molto disponibile e io voglio ringraziare tutti e dire: procediamo insieme come una chiesa in cammino, non lasciamoci travolgere dal senso di inutilità, dal vedere le chiese vuote, perché ci è stata data la grazia di potere annunciare Cristo e questo dobbiamo fare.

Per me la libertà è annunciare Cristo, come dice la seconda lettura della mia ordinazione, annunciare la

Parola di Dio sempre, sia in situazioni favorevoli che non favorevoli."



(Fonte: "Frintinu me")



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