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Da Greccio al Quirinale. Arriva a Roma il presepe preferito del Presidente Mattarella.

Cosa sarà a fare di un presepe un bel presepe? Toccherebbe chiederlo al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che proprio in questi giorni ha scelto, tra i presepi presenti nel Santuario di Greccio, quello del Maestro salentino Francesco Invidia per essere esposto nel palazzo del Quirinale.





Invidia, 57 anni, maestro cartapestaio e docente di Religione, è un vero figlio della sua terra - il Salento - dove già dal XVII secolo la cartapesta si è affacciata dalla Cina per costituire uno stile tutto italiano nella creazione di manufatti soprattutto a sfondo religioso. E' proprio di cartapesta il presepe di Francesco Invidia, esposto nel Santuario di Greccio, che il Presidente ha scelto per il Palazzo che occuperà ancora per qualche tempo. Padre Francesco Rossi, amico del Maestro Invidia, è stato per anni animatore spirituale e artistico del Santuario francescano di Greccio ed ora è stato incaricato di fare da intermediario per questo singolare pellegrinaggio dell'opera.


L’anno scorso una bellissima natività del Maestro ha fatto bella mostra di sé proprio accanto a papa Francesco nella Biblioteca vaticana. A Bergoglio non sfuggì un particolare di grande rilevanza dell’autentica funzione paterna di San Giuseppe, che tiene amorevolmente in braccio il neonato quasi a voler avvicendarsi con Maria per concederle una pausa di riposo.

Invidia conferma le sue doti di grande artista molto attento nella cura dei minimi dettagli: dalla scelta dei costumi e dei panneggi all’espressione dei volti e ai movimenti tridimensionali del corpo delle sue creature, tra realismo e fascino esotico.





Nella natività allestita quest’anno nelle sale del Quirinale, in attesa dell’inaugurazione ufficiale da parte del Presidente Mattarella, si apprezza la sontuosità dell’allestimento scenico, tra due alte colonne greco-romane con capitelli e trabeazione finemente riprodotti, e, alle spalle, il portone centrale della basilica di San Pietro.


Che sia proprio questo a intenerire lo sguardo di chi ammira un bel presepe? La magniloquenza cioè dell'accadimento teologico, Colui che i cieli non possono contenere si fa piccolo, in una mangiatoia e - grazie alle capacità sopraffine di taluni artisti - in piccole porzioni di materia "povera" come carta, paglia, colla e gesso.



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